Per allergia al nichel s’intende una reazione anomala e abnorme del sistema immunitario in seguito al contatto o all’ingestione di nichel, che può essere rispettivamente contenuto in oggetti e negli alimenti.
Il nichel è un metallo utilizzato in bigiotteria e per la produzione di molti oggetti d’uso comune (monete, chiavi, attrezzi metallici, orologi, bracciali, utensili da cucina), ma è presente in tracce anche in numerosi alimenti.
I sintomi dell’allergia cutanea al nichel sono quelli di una dermatite allergica da contatto e compaiono a circa 48 ore dall’esposizione al nichel in forma di:
- eczema allergico.
- arrossamento e prurito.
- presenza di vescicole che evolvono in croste.
- gonfiore a livello di cute e mucose.
Più raramente, in seguito all’ingestione di grosse quantità di nichel con gli alimenti o con l’acqua, si possono manifestare anche sintomi gastrointestinali come:
- nausea e vomito.
- crampi e dolore addominale.
- bruciore di stomaco.gonfiore addominale.
- inappetenza e astenia.
Per la diagnosi ci si avvale di anamnesi ed esame obiettivo, coadiuvati da alcuni test cutanei come il patch-test.
Non essendoci una cura definitiva per tale forma di allergia (raramente si guarisce, anche se è possibile osservare un’evoluzione dei sintomi nel tempo), il trattamento si fonda essenzialmente sull’evitare ogni possibile contatto od esposizione al nichel. Eventuali sintomi allergici possono essere alleviati con l’utilizzo di farmaci antistaminici e cortisonici.
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Cause dell’allergia al nichel
L’allergia al nichel è piuttosto diffusa, probabilmente a causa della diffusa presenza di tale metallo in molti oggetti di uso comune e in alcuni alimenti. Si stima che possa interessare una prevalenza del 5% della popolazione.
Il nichel è un metallo solido di colore argenteo, la cui esposizione all’uomo può avvenire in diversi modi:
- Ingestione di cibo e acqua: diversi tipi di alimenti contengono nichel, inoltre può verificarsi una contaminazione mediante scarti industriali che inquinano le falde acquifere, nonché attraverso pentole e tegami usati per cuocere il cibo.
- Esposizione aerea: inquinamento dell’aria, fumo di tabacco, fumo di combustione fossile.
- Contatto cutaneo: attraverso gioielli, monete, shampoo, detergenti, fibbie delle cinture, bottoni, orecchini, tipicamente si manifesta nella zona del corpo che è stata a contatto con questi oggetti.
- Emodialisi cronica: nei pazienti con insufficienza renale cronica per l’azione chelante dell’albumina.
La causa dell’allergia al nichel è da ricercare in una reazione di ipersensibilità ritardata di tipo IV, durante la quale il nichel viene riconosciuto come sostanza estranea e induce il sistema immunitario ad una reazione anomala in caso di contatto.
La sensibilizzazione al nichel può avvenire già dal primo contatto, o svilupparsi progressivamente ad ogni successiva esposizione. Non è raro che l’allergia si manifesti anche in zone del corpo non interessate al contatto diretto, poiché l’organismo tende ad accumulare il metallo e a dare poi reazioni diffuse in altre parti del corpo.
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Fattori di rischio
I soggetti più a rischio di sviluppare l’allergia sono:
- i lavoratori dell’industria del nichel e dei metalli pesanti.
- soggetti di sesso femminile (forse a causa della maggior diffusione degli orecchini).
- soggetti atopici e/o con altri tipi di allergie.
- pazienti con familiarità per patologie allergiche (graminacee, acari della polvere, …).
Costituiscono un fattore di rischio anche:
- utilizzo di piercing ed orecchini non nickel-free.
- obesità (nelle donne)
Sintomi
L’allergia al nichel produce sintomi cutanei a distanza di pochi giorni dal contatto con la sostanza. Principalmente si manifestano i tipici sintomi di dermatite eczematosa con:
- arrossamento e prurito cutaneo.
- vescicole che possono evolvere in croste.
- gonfiore della zona colpita.
- pelle squamosa che si screpola.
- talvolta ulcere e lesioni da grattamento con dolore e bruciore.
- sovrainfezione batterica (rara).
Tali sintomi possono durare diversi giorni o anche settimane se non viene interrotto il contatto col nichel. Il sudore può velocizzare la comparsa dei sintomi e amplificarne la portata.
Nel caso si verifichi un’importante ingestione di nichel attraverso l’alimentazione il paziente può sviluppare anche altri sintomi (allergia sistemica), soprattutto di natura gastrointestinale:
- nausea e vomito.
- crampi e dolore addominale.
- bruciore di stomaco.
- diarrea o stipsi.
- gonfiore addominale.
- inappetenza e astenia.
Spesso ci si accorge da soli di essere allergici al nichel a causa della comparsa di prurito localizzato nella zona del corpo in cui c’è stato un contatto diretto. Tuttavia, per diagnosticare l’allergia è necessario sottoporsi al Patch Test, un semplice esame che viene effettuato in ospedale.
Diagnosi dell’allergia al nichel
La diagnosi di allergia al nichel comincia con l’anamnesi, procedimento che permette al medico di ricostruire la storia clinica del paziente mediante alcune domande:
- I sintomi si sono già manifestati in passato?
- Indossa bigiotteria o utilizza oggetti contenenti nichel?
- Il soggetto è atopico e soffre di altre allergie?
- C’è familiarità per allergie al nichel o di altro tipo?
Attraverso l’esame obiettivo il medico analizza attentamente i sintomi e i segni oggettivi sviluppati dal paziente, con un’attenta analisi delle manifestazioni cutanee correlandole ad eventuali contatti con oggetti in nichel.
La conferma diagnostica prevede l’esecuzione di test epicutanei tra cui il Patch-test: sul dorso del paziente si applicano diversi cerotti contenenti differenti sostanze di cui verificare l’eventuale sensibilità. A distanza di 48-72 ore si rimuovono tali cerotti e si osservano eventuali reazioni allergiche cutanee locali che renderanno il test positivo e confermeranno la diagnosi di allergia al nichel.
Allergia al nichel, cibi da evitare
Non esiste purtroppo una cura definitiva per l’allergia al nichel, motivo per cui l’accorgimento terapeutico fondamentale è semplicemente quello di evitare ogni possibile contatto con il metallo.
Il cibo è la principale fonte di esposizione al nichel per la popolazione generale, in particolare negli alimenti di origine vegetale; la concentrazione effettivamente presente può tuttavia variare considerevolmente da un luogo di coltura all’altro, in virtù del diverso contenuto del metallo nel suolo (ma anche della stagionalità e della parte della pianta consumata).
Per questa ragione è difficile stilare un elenco completo degli alimenti che lo contengono, anche se quelli considerati a maggior rischio sono:
- alcuni cereali e pseudocereali (grano, segale, avena, miglio, grano saraceno)
- tè
- lievito in polvere
- prodotti a base di soia
- legumi (fagioli rossi, piselli, lenticchie, arachidi, semi di soia e ceci)
- frutta secca a guscio (noci, nocciole)
- cibi in scatola
- alcune bevande (birra e vino rosso)
- pesci (sgombro, tonno, aringhe) e crostacei
- semi (girasole, lino)
- frutta e verdura (pomodori, cipolla, carote)
Per alleviare i sintomi più importanti e migliorare di conseguenza la qualità di vita è possibile utilizzare farmaci antistaminici o, in casi più gravi, cortisonici.
Il rischio di shock anafilattico in caso di allergia al nichel è estremamente basso.
Allergia al nichel, depurazione naturale
Consigli utili che attenuano l’allergia al nichel e ad altri metalli pesanti (detta chelazione), senza una terapia medica sono:
- Aumentare il consumo di alimenti di origine biologica di derivazione sia animale che vegetale, avendo cura di controllare sempre la derivazione di questi alimenti non fidandosi della sola confezione.
- Scegliere alimenti semplici e di provenienza certificata, evitando quelli industriali, pieni di additivi, coloranti, conservanti o altre sostanze non naturali
- Secondo alcune ricerche le alghe, come la spirulina o l’alga clorella, e l’aloe vera sarebbero utili chelanti naturali per purificare l’organismo; così come alimenti quali l’aglio e spezie come il coriandolo (foglie), la curcuma, il pepe nero e lo zenzero, ancora meglio se questi tre vengono utilizzati insieme. Per l’assunzione di questi alimenti è bene prestare attenzione in caso di ipertiroidismo.
- Per la cottura dei cibi evitare di usare pentole in alluminio o antiaderenti con PFOA, così come per gli strumenti che si usano in cucina.
- Attenzione alla scelta dei profumi per l’ambiente e per l’auto: no a quelli industriali, sì a incensi naturali e oli essenziali.
- Non abusare di farmaci
Allergia al nichel e prodotti “Nichel Tested”
Come abbiamo visto, evitare del tutto il contatto e quindi, l’allergia nichel, è un’operazione molto difficile.
Nei cosmetici si possono trovare tracce di nichel dovuti a residui di lavorazione. In determinate concentrazioni, tali tracce possono dare reazioni allergiche nei soggetti sensibili. Il nichel può essere presente in creme per il viso, le mani e il corpo, lozioni, prodotti per la detersione e prodotti per il make-up.
Trattandosi di tracce dovute alla lavorazione, non esistono in commercio cosmetici totalmente privi di nichel. La dicitura “nichel free” che si può rinvenire sull’etichetta di molti cosmetici non è esatta: la dicitura corretta è “nichel tested”, seguita dalla soglia massima di concentrazione del nichel all’interno del cosmetico.
Normalmente la soglia di reazione per i soggetti sensibili è tra le 3 e le 5 parti per milione (ppm) e possono essere escluse reazioni allergiche a concentrazioni inferiori a una parte per milione. Il limite di tolleranza raccomandato nei cosmetici per i soggetti allergici è dunque pari a una parte per milione.
Quando si acquista un cosmetico, oltre a verificare che abbia la dicitura “nichel free” o “nichel tested”, dovremmo controllare anche se è specificata la quantità di nichel contenuta nel cosmetico e, in caso di allergia al nichel, scegliere prodotti che abbiano una soglia inferiore a una parte per milione, indicata come Nichel Tested < 1 ppm.
Evitare il nichel nei gioielli
Per evitare l’allergia al nichel nel campo della gioielleria, si consigliano metalli anallergici. Oggi le leghe d’oro e d’argento sono quasi del tutto privi di nichel o ne presentano un basso tenore. Purtroppo la bigiotteria economica e di scarsa qualità può contenerne nichel in quantità elevata, senza escludere altri metalli pesanti, responsabili di allergie, come cadmio, piombo e cobalto. Nel caso dei metalli la dicitura corretta da ricercare è “nichel free”, così da Direttiva Europea.
Allergia al Nichel e Nuvò Cosmetic
La nostra azienda è molto attenta alla salute delle chiocciole implicate nella produzione, negli individui e nell’ambiente, sia quello in cui opera, sia in quello esterno. Per questo, tra le varie certificazioni, molti nostri prodotti alla bava di lumaca Nuvò Cosmetic sono Nichel Tested, collocando i controlli d’azienda al massimo livello consentito ad oggi, dalla scienza e dalla tecnica.